sabato 12 settembre 2009

UNA CERTA IDEA DEL PAESE

[...] "Oggi, leggendo la grande stampa internazionale, ci colgono momenti di sconforto per il ritratto che giornali famosi offrono dell’Italia degli scandali." [...] E vorremmo che i nostri rappresentanti nel mondo non dimenticassero mai la responsabilità che portano in ogni loro atto, in ogni loro parola. Essi sono l’Italia, un’Italia che ha affrontato con forti risorse anche la grande crisi economica, l’Italia delle centinaia di migliaia di imprese vitali, frutto di un antico ingegno, di una radicata cultura del lavoro, di una capacità imprenditoriale che guarda spontaneamente al mondo intero come destinatario delle opere della propria creatività. Abbiamo un’idea dell’Italia che non cambia con il succedersi di eventi che ci sembrano soltanto incidenti per nulla rappresentativi della nostra grande storia. Anche nei momenti di crisi, vediamo una società creativa, fortemente reattiva, disperante e affascinante, vividamente cosciente di se stessa, consapevole delle sue contraddizioni, ma anche della sua natura profonda e del suo destino, come partner di quella storica avventura che è la creazione di un’Europa democratica unita, alla cui crescita non saremo mai noi a porre ostacoli. Come già in passato, in momenti molto più critici, confidiamo che i disagi profondi che accompagnano il nostro sviluppo si attenueranno e verranno superati. Vediamo spinte distruttive, egoismi corporativi, superficialità demagogiche, sopraffazioni e arroganze che si sprigionano dall’interno della società italiana. Ma vediamo anche segni confortanti che sono prova di riserve sufficienti di volontà e di buon senso, capaci di correggere e curare questi nostri mali, in tempo, e col tempo. Non ignoriamo le pericolose tensioni che si manifestano, ma confidiamo nella solidità e vasta popolarità delle nostre grandi istituzioni, e scorgiamo anche tanti fatti positivi, tanti progressi sociali, civili ed economici, perfino politici, che confortano la nostra fiducia nell’idea dell’Italia che abbiamo sempre portato nel cuore." (Arrigo Levi)

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