lunedì 1 settembre 2008

UNO DEI MILLE DI GIUSEPPE GARIBALDI

Per studiare il rapporto tra Giuseppe Garibaldi e Vicenza, e per capire meglio anche la figura dell’Eroe dei Due Mondi, bisogna considerare la vita di un uomo di nome Domenico Cariolato. Tra gli eroi del Risorgimento italiano e vicentino va infatti ricordato questo patriota nato in una delle tante generose città da dove partirono i Mille della famosa Spedizione (furono ufficialmente 34 i garibaldini vicentini che vi parteciparono).
La storia di Domenico Cariolato (1835-1910), anche senza particolari effetti speciali, rappresenta la base per un ottimo copione da film fin dalle prime scene. Nato a Vicenza, nelle fatidiche giornate del giugno 1848, appena tredicenne, Cariolato si distinse già nella difesa della città berica dalle truppe austriache del Maresciallo Radetzky.
Grazie alle gesta compiute nella difesa di Roma dall’assalto dei Francesi, l’anno seguente egli si vide riconosciuta una daga d’onore.
Dopo aver militato nel battaglione vicentino formato da volontari che seguirono con entusiasmo il Generale, Cariolato vestì la camicia rossa dei garibaldini nella leggendaria spedizione dei Mille (si distinse con particolar merito a Calatafimi) e da quel momento fu tra coloro che seguirono sempre da vicino le gesta di Garibaldi, divenendone nel tempo uomo di fiducia.
Combattente dai riconosciuti valore ed esperienza (fu peraltro tra i Cacciatori delle Alpi) Domenico Cariolato fu praticamente presente in tutte le più importanti battaglie del Risorgimento italiano, combattendo con onore anche a Bezzecca nel 1866.
Dal carteggio Cariolato-Garibaldi giunto fino a noi si evince che il colonnello vicentino intrattenne con il Generale nizzardo un solido rapporto personale anche negli anni della decadenza e della vecchiaia dell’uomo che fu il suo punto di riferimento di una intera carriera militare.
Queste sono soltanto alcune notizie della vita di Domenico Cariolato, patriota per lungo tempo dimenticato ed un uomo la cui vita rimane ancor oggi da riscoprire.

Saverio Mirijello (e-mail:
savemir@tin.it)

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