sabato 10 ottobre 2009

UN NOBEL ALLA SPERANZA

Conferire un premio tanto ambito come il Nobel a chi non è ancora riuscito a realizzare le speranze di pace sue e del mondo sembrerebbe, più che postmoderno, addirittura illogico e ingiusto. Ma né la logica, né la giustizia hanno mai fatto la Storia. Le svolte storiche, invece, son sempre avvenute in momenti fortemente critici e tramite avvenimenti all'apparenza illogici. Sembra irrazionale ed antiestetico conferire il Nobel per la Pace a chi promette, o spera, di poterla attuare, ma dovremmo andare al di là del semplice giudizio logico o realistico. La verità è che il mondo è cambiato e, con esso son cambiate le regole dell'esistenza e i metri di giudizio. È difficile accettare tali mutamenti epocali, perché gli uomini, e dunque le nazioni e la politica, sono per abitudine restii al cambiamento. Ma alcuni esseri umani riescono a guardare oltre le usuali prospettive della tradizione e della consuetudine. Oltre ciò che in un determinato momento storico viene definito normale oppure giusto. Barack Obama è uno di loro. E, a quanto pare, lo sono anche i membri del Comitato per il Nobel. (Un ringraziamento personale ad Anna Maria Cossiga)

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