venerdì 3 ottobre 2008

STRAGI SOTTO TRACCIA

Nelle ultime 3 settimane 8 bambini sono stati uccisi in famiglia. Come dire quasi 1.000 vittime l’anno tra omicidi e suicidi, il doppio di quante ne fanno insieme mafia e terrorismo. Il vertice dell’aumento dei delitti l’abbiamo toccato nel corso degli ultimi 2 anni. Mai si erano contate così tante vittime di omicidi e suicidi legati a vicende familiari. Il fenomeno può essere spiegato con la solitudine delle coppie in grave conflitto tra loro e anche con l’aumento delle separazioni chieste dalle donne: in 6 casi su 10 sono infatti le donne a decidere di troncare il rapporto e a rivolgersi all’avvocato, e questa condizione spesso l’uomo non riesce a sopportarla. Le ragioni di questo rifiuto sono spesso facilmente comprensibili: in molti casi, si tratta di persone che hanno subìto dei maltrattamenti in famiglia.In che modo si può comunque prevenire la violenza sotto il tetto domestico? Per prima cosa, non sottovalutando le avvisaglie: la gran parte di questi fatti di sangue deriva da separazioni e divorzi gestiti non sempre al meglio e le cui vicende spesso vengono sottovalutate dagli addetti ai lavori. Ogni giorno vengono emessi dagli ospedali italiani centinaia di referti medici che attestano lesioni subite da donne e bambini tra le mura familiari.
Si tratta di una barbarie che non possiamo più trascurare. Ma come prevenire queste tragedie domestiche? Tanto per cominciare, secondo gli operatori sociali e legali più esperti, bisognerebbe provvedere al potenziamento dei servizi sociali di assistenza, e forse, anche ad istituire uno specifico corpo di polizia specializzato nei reati intrafamiliari, creando così una corsia preferenziale per le denunce di maltrattamenti in famiglia. Non si possono seguire i tempi delle altre indagini, se non c’è un intervento immediato, in questi casi si corre il rischio di arrivare troppo tardi: statisticamente il 50% delle stragi è solitamente una tragedia annunciata perchè preceduta da denunce e referti medici.
Quale ultimo aspetto, ma non certo per importanza, ci vorrebbe inoltre maggior celerità nelle cause di separazione. In questi casi e nei divorzi altamente conflittuali, quando ci sono dei sospetti di maltrattamento, i mariti dovrebbero essere subito allontanati da casa. E se una delle parti ha depositato copie di referti medici o di denunce penali l’udienza dovrebbe essere fissata dopo qualche giorno, al massimo entro 7 giorni, sostengono sempre gli operatori sociali e legali più esperti. Non è infatti possibile, in questi casi, seguire la trafila tradizionale. In una separazione giudiziale su 3 vengono allegati agli atti copie di referti medici e denunce. Insomma, basta con le troppe parole, bisogna finalmente provvedere: la violenza tra le mura domestiche è un dramma che non può essere più sottovalutato dalle forze politiche e dalla magistratura.

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