lunedì 28 dicembre 2009
I BAMBINI CONOSCONO LA VERITA'
domenica 27 dicembre 2009
UNA STRAGE SILENZIOSA
venerdì 25 dicembre 2009
NATALE IN QUALCUNO
“Da quando è nato nostro figlio la nostra vita è radicalmente cambiata. E’ lui che detta i ritmi, gli orari e le priorità di casa”. E’ questo il vero Natale, l’incontro con qualcuno che modifichi in modo significativo la tua esistenza a costo di tenerti sveglio la notte, se necessario. (Un ringraziamento personale a Don Marco Sanavio)
giovedì 24 dicembre 2009
PUBBLICO DE-PRIVATO
"Ogni volta che succede qualcosa sarebbe meglio usare i mezzi pubblici. Curioso che nelle nostre menti non si affacci la logica conclusione che nelle città usare l’auto crei appunto un problema di imobilità. Magari il riassunto è che con il gelo, e tutte le volte che c’è qualche intoppo, dovremmo: migliorare i treni, lasciare a casa l’auto, prendere il tram. La slitta e le renne, specialmente stanotte, le lascerei ai professionisti." (Chicco Gallus)
martedì 8 dicembre 2009
lunedì 30 novembre 2009
VIAGGIATORI DI RITORNO
E' un tardo pomeriggio d'inverno. Le luci della sera iniziano a mescolarsi ai toni scuri della giornata che si sta spegnendo. Il treno scivola nell’aria che ha il sapore della neve. Lui non può non osservarla: la ragazza che gli è seduta davanti è stupenda, addirittura splendente, e indossa un elegante cappotto che le fascia il corpo fine.
Viaggiano entrambi in seconda classe: lei stringe in grembo una borsa perfettamente intonata anche col suo umore. E' assorta, sul vetro del finestrino di tanto in tanto paiono riflettersi perfino i suoi pensieri. Sembra che abbia lasciato un dove che non intendeva abbandonare. Lui invece sta tornando in un luogo da cui vorrebbe soltanto partire. Adesso lei sta scrivendo con una penna dal colore fluo. Appena solleva la testa dal taccuino, dà l'impressione di scoprire per la prima volta il passeggero che le si trova di fronte e gli regala un dolcissimo sorriso. In quel preciso momento, lui sente nascergli dentro quelle parole. Non ha più niente da perdere, e gliele rivela: “Signorina, mi scusi, ma lei ha il sorriso sconosciuto più avvolgente che abbia mai incontrato nel mio ritorno”.
domenica 29 novembre 2009
POVERTA' RIVERNICIATA
"La nascondiamo (la nostra povertà) sotto rivestimenti verniciati, e con l’artificio di venditrici di mode: siamo poveri con gusto. Ci sono finanzieri, imprenditori, negozianti molto ricchi; i loro figli, i loro generi sono molto ricchi; in generale la nazione non lo è". Venne scritto da Francois-Marie Arouet, più noto con lo pseudonimo di Voltaire, nel 1768, che non lo firmò per evitare d'essere processato.
domenica 15 novembre 2009
ESSERE ED AMARE
"Ho sempre sognato di essere una donna, ma per fare una donna ci vuole un uomo e non so se riuscirò a trovarlo. Ho imparato a mie spese che amare qualcuno non significa necessariamente essere felici, perché amare senza essere riamati è sinonimo di sofferenza, solitudine continua e incessante. L’amore è fatto di piccole cose, un sorriso, una carezza.” (Simonetta Cesaroni, lettera ad un’amica, 1989)
mercoledì 11 novembre 2009
IL RAZZISMO SPIEGATO A UN BAMBINO
"Ho scoperto, grazie ai miei figli, che il solo modo di lottare contro il razzismo è rivolgersi ai bambini, perché loro non hanno pregiudizi. Bisogna lottare già dall'inizio contro ignoranza e pregiudizio. È per quello che il razzismo spiegato ai miei figli non è il razzismo spiegato agli adulti. Gli adulti sono cambiati dalla vita." (Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino)
domenica 8 novembre 2009
SISTEMA IN PENOMBRA
In Italia vivono irregolari "di lungo corso" attivamente inseriti nel contesto produttivo nazionale. Il loro tasso medio di occupazione risulta del 62%, più elevato dunque di quello della popolazione italiana (59%) ma dopo 3 anni dall'arrivo nel nostro Paese esso sale addirittura al 76%, ed è addirittura superiore a quello della pur dinamicissima popolazione lombarda (71%). Si tratta d'uno dei più rilevanti risultati del Rapporto 2009 elaborato dal Naga (ente no profit che si occupa di assistenza sanitaria agli immigrati privi di documenti). Il campione della ricerca è costituito dalle 47.500 cartelle cliniche dei pazienti che, nel periodo tra il 2000 e il 2008, hanno chiesto un sostegno a questa struttura sanitaria che ha sede a Milano. Particolare attenzione è stata prestata alle 4.400 persone che nel 2008 rivoltesi per la prima volta al Naga. Il dato che spicca è l'innalzamento dell'anzianità migratoria degli irregolari: nel 2008, ben il 30% degli immigrati del campione si trovavano in Italia da più di 4 anni. Non si tratta di marginali nullafacenti o peggio ancora, ma nella maggior parte dei casi di immigrati capaci, abili e produttivi, che non riescono a trovare un canale per regolarizzarsi e rischiano di rimanere clandestini “a tempo indeterminato" . Il 70,4% degli immigrati in Italia da oltre 4 anni vanta un'occupazione. L'irregolare-tipo ha in media meno di 35 anni ed in 4 casi su 10 è sposato. Sono genitori il 45% degli uomini e il 60% delle donne. Circa il 10% dei clandestini ha un'istruzione universitaria ed oltre la metà ha frequentato almeno le superiori del suo paese. Tra gli analfabeti solo il 35,6% possiede un lavoro. Per coloro che vivono in affitto l'affollamento medio è di 2,2 persone per stanza (a fronte dello 0,7 della popolazione italiana, così come risulta dal censimento del 2001). Tra i marginali, infine, c'è il 7% degli uomini e il 4% delle donne: risulta che vivono senza fissa dimora o in insediamenti abusivi. Il Rapporto Naga è stato curato da un team di autorevoli ricercatori: Carlo De Villanova dell'Università Bocconi, Francesco Fasani dell'University College of London e Tommaso Frattini dell'Università di Milano. (Un ringraziamento personale a Corrado Giustiniani)
lunedì 2 novembre 2009
UNA PICCOLA APE FURIBONDA
domenica 1 novembre 2009
I MURI DENTRO DI NOI
"Vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino, è difficile non cogliere un po' di nostalgia. Del Muro. Quand'era uno solo. Visibile. A modo suo, rassicurante. Capace di separare il giusto dall'ingiusto e il bene dal male. Mentre oggi che è crollato - e il mondo è più largo e più aperto - incontriamo muri ovunque. Piccoli e invisibili. Siamo noi stessi a costruirli. Per bisogno di riconoscerci. Per paura di perderci. Per paura." (Un ringraziamento personale a Ilvo Diamanti)
martedì 27 ottobre 2009
IL PADRE DEI MUTILATINI, DON CARLO GNOCCHI
lunedì 26 ottobre 2009
PUBBLICO E PRIVATO
sabato 24 ottobre 2009
FINO A QUANDO
sabato 10 ottobre 2009
UN NOBEL ALLA SPERANZA
domenica 4 ottobre 2009
FANGO SULLA COSCIENZA
sabato 3 ottobre 2009
UOMINI E CANI
domenica 27 settembre 2009
65 ANNI DALL'ECCIDIO DEL MONTE GRAPPA
venerdì 25 settembre 2009
LA VECCHIA TASTIERA VIVE E RESISTE
domenica 20 settembre 2009
RELIGIONE NON SIGNIFICA PRIGIONE
sabato 19 settembre 2009
SENTIRSI VIVI
giovedì 17 settembre 2009
CHI DI STAMPA E CHI DI STAMPELLE
martedì 15 settembre 2009
EXTRA MEMORANDUM
sabato 12 settembre 2009
AD UNA DONNA CORAGGIOSA
UNA CERTA IDEA DEL PAESE
venerdì 11 settembre 2009
CONTRO LA VIOLENZA DELLE DONNE NON BASTA UNA GIORNATA
mercoledì 9 settembre 2009
MIKE BONGIORNO E UN TEMPO CHE E' STATO
PREVENZIONE ? SI, GRAZIE !
INTERVENTO ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
sabato 22 agosto 2009
giovedì 20 agosto 2009
LE VERITA' SEMPLICI
martedì 18 agosto 2009
FERNANDA PIVANO NEL PARADISO DEI LETTERATI
giovedì 13 agosto 2009
QUANDO LA FAMIGLIA UCCIDE
domenica 9 agosto 2009
SOLO
mercoledì 5 agosto 2009
domenica 2 agosto 2009
UNA FEDE IN SE' STESSA
SE IL MARE NON VALE UNA CICCA
venerdì 31 luglio 2009
TRA STORIA E RICORDI: L'ELMETTO ADRIAN, ICONA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Un oggetto in sé non ha nulla di male: è il suo utilizzo a renderlo strumento apportatore di beneficio, di benessere oppure di sventura e sofferenza. Ogni oggetto, pur apparentemente semplice e nella sua fredda immobilità, può dunque esprimere, nel bene e nel male, la rappresentazione di un’epoca. E a volte ciò accade in un modo tanto intenso e diffuso da rendere quello stesso oggetto profondamente emblematico e significativo. Come l’elmetto Adrian, l’icona più rappresentativa della Grande Guerra, l’inseparabile compagno del soldato delle grandi battaglie combattute sul suolo veneto, europeo e mondiale, nel primo grande conflitto che scosse l’umanità. La storia di questo copricapo parte da un’idea concepita dall’ufficiale Louis Auguste Adrian chiamato, nel 1914, a risolvere in tempi rapidi i seri problemi di equipaggiamento delle truppe francesi, e che riuscì ad escogitare una delle protezioni belliche più diffuse della storia moderna.
Le stesse forze armate italiane continuarono ad adottare il copricapo della Grande Guerra come elmetto d’ordinanza per tutti gli anni ’20 e per parte degli anni ’30.Per disegno e materiali, l’intuizione dell’ufficiale Adrian rappresentò un nuovo modo di concepire la guerra, tenendo in considerazione la sopravvivenza dei soldati.
Del resto, fatte alcune eccezioni, il casco metallico francese rimase nella sua struttura di base assolutamente immutato, e questo contribuì senz’altro a renderlo un’icona certa e immutabile della Grande Guerra.
giovedì 23 luglio 2009
FALLIRE NON E' MORIRE PER SEMPRE
sabato 11 luglio 2009
sabato 4 luglio 2009
LA STORIA SENZA TESTIMONI NON ESISTE
venerdì 3 luglio 2009
ONESTA' E CORAGGIO CHE VENGONO DA LONTANO
2) Il Principe degli Angeli di una notte di fiamme veniva dall’altra parte del mare. Si chiamava Hamza e aveva 16 anni, frequentava un istituto tecnico di qui e andava pazzo per il pallone, come i nostri ragazzi, come gli amici che aveva lasciato in Marocco. Il destino ha voluto inchiodarlo a un disastro, quello alla stazione ferroviaria di Viareggio (Lucca), e si sa che i disastri richiedono eroi. Per questo Hamza, quando lingue di fuoco alte fino a quaranta metri hanno avvolto la sua casa dall’altra parte della stazione, dalla parte povera di una Viareggio che pure sul mare fa risplendere tutto il suo liberty, ha cominciato a perlustrare le stanze a una a una come una furia, in cerca della sorellina di due anni. Non hanno potuto fermarlo. Ha trovato la bambina, Hamza, e l’ha issata sulle sue braccia forti di adolescente fino a scaraventarla dolcemente fuori della casa, fuori pericolo, terrorizzata ma viva come il cuore forte del ragazzo aveva voluto. In quella casa c’è rimasto lui, povero Angelo, prima svenuto, poi asfissiato e infine miseramente carbonizzato. Irriconoscibile si sarebbe detto, se solo la disperazione della sorella più grande - vent’anni e pure anche lei così forte e decisa - non l’avesse strappato a una misera sepoltura riconoscendo i resti della collanina che Hamza portava sempre al collo. Tutto questo è accaduto in un pomeriggio appiccicoso di fine giugno all’ospedale di Pietrasanta, con un crocchio di altri marocchini fuori che raccontavano e piangevano Hamza e le sue gesta. Una comunità unita, discretamente integrata, che adesso ha trovato il suo martire e vuole pur dirlo al resto del mondo.
sabato 27 giugno 2009
IRAN: REALTA' E DESCRIZIONE
sabato 6 giugno 2009
GIORNALISMO E PETTEGOLISMO
martedì 2 giugno 2009
1989-2009: VENT'ANNI DA TIEN AN MEN
mercoledì 27 maggio 2009
PASSATO FUTURO
martedì 26 maggio 2009
lunedì 25 maggio 2009
SE MANCANO I VERI LEADER
domenica 26 aprile 2009
SULLA VITA E LA MORTE
Riporto l’ultima parte del testo: “Occuparsi della morte è molto difficile e il mio pensiero non ha nulla a che vedere con l'eutanasia. Sto parlando di differenziare la vita dalla morte. E di usare ogni strategia terapeutica nel primo caso e amore e pietà nel secondo. Basterebbe, forse, farne una questione di razionalizzazione delle risorse, senza tirare in ballo l'etica e la morale che da molto tempo paralizzano ogni tipo di intervento. Basterebbe riuscire a differenziare le terapie della vita dall'accompagnamento della morte. Quest'ultimo basato non più su inutili e crudeli tentativi di normalizzare i parametri vitali ma sull'attenzione alla soggettività del paziente, alle sue intenzioni e al contenimento del dolore e dell'angoscia".
sabato 25 aprile 2009
RICORDARE IL 25 APRILE
Il tempo sin qui trascorso dai giorni della Liberazione ha maturato lo spirito della pacificazione e la libertà guadagnata è divenuta patrimonio di tutti. Le generazioni cui apparteniamo sono figlie di quella storia e di quella Liberazione: dopo di essa la libertà è divenuta un bene pubblico di uso quotidiano, e il problema quotidiano è diventato quello di farne l’uso migliore.
Celebrare la data del 25 aprile significa sentirsi cittadini di una Repubblica che non vuole congedarsi dalle sue origini. (Brani da discorsi ufficiali pronunciati nella provincia di Vicenza il 25 aprile 2009)
martedì 21 aprile 2009
UNA LISTA PURTROPPO SEMPRE UTILE
Non dimentichiamoci di cosa ha essenzialmente bisogno una popolazione decimata da eventi eccezionali come una calamità:
- CASSE D'ACQUA MINERALE
- PASTA (RISO)
- ALIMENTI PER CELIACI
- PELATI
- ASSORBENTI IGIENICI PER DONNA
- SUCCHI DI FRUTTA
- BISCOTTI
- TONNO IN SCATOLA
- CARAMELLE
- ZUCCHERO
- CARNE IN SCATOLA
- SAPONETTE
- SALVIETTE UMIDIFICATE
- PASTA FISSAN
- CONFETTURA
- OLIO
- CRACKERS
- GIOCATTOLI
- FETTE BISCOTTATE E ALTRI PRODOTTI PER
- CARTA IGIENICA
- FRUTTA SCIROPPATA
- COPERTE
- LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE
- VESTITI
- LATTE IN POLVERE (scadenza non inferiore ai 6 mesi)
- SACCHI A PELO
- LEGUMI IN SCATOLA
- LENZUOLA
- OMOGENEIZZATI E PRODOTTI ALIMENTARI
PRIMA INFANZIA
- BIANCHERIA INTIMA
- PANNOLINI PER BAMBINI
- FEDERE
- PANNOLONI PER INCONTINENTI
- CUSCINI
Si possono aggiungere anche: GIOCATTOLI, MATITE E PENNARELLI COLORATI, BLOCCHI DI FOGLI DA DISEGNO, ecc.
NOTE IMPORTANTI:
Il materiale alimentare deve avere la data di scadenza piu’ distante possibile.
Il vestiario deve essere preferibilmente nuovo (o ben lavato e senza pezzi mancanti tipo bottoni e cerniere), soprattutto l’intimo, e imbustato.
Nei centri di raccolta ci può inoltre sempre essere bisogno di materiale da imballaggio: SCATOLONI, NYLON, NASTRO DA PACCHI.
(Un ringraziamento a Christian Zocchetta per la consulenza)
domenica 19 aprile 2009
IL COLPO DECISIVO
giovedì 9 aprile 2009
LA LEZIONE DEL MALE
mercoledì 8 aprile 2009
IL FUTURO DI UNA TERRA CHE TREMA
domenica 22 marzo 2009
IL BENE CHE ANCORA C'E'
venerdì 20 marzo 2009
LE COSE CHE CONTANO
lunedì 16 marzo 2009
BENTORNATI RAGAZZI
domenica 15 marzo 2009
UN SOLO LUOGO
giovedì 12 febbraio 2009
LA RAGAZZA CHE VOLEVA MORIRE
martedì 3 febbraio 2009
VUOTO CONTRO VUOTO
domenica 1 febbraio 2009
CESTIPEDIA: Il vocabolario slang veneto-trentino
L'indirizzo a cui trovarlo è il seguente: http://cestipedia.blogspot.com/
Gli aggiornamenti sono costanti e chiunque può facilmente collaborare alla manutenzione di questo “Vocaboslang”: basta inviare una e-mail all'indirizzo savemir@tin.it con i termini di uso comune e/o le nuove parole che si ritiene siano da inserire nel vocabolario veneto-trentino, spiegandone il significato nel loro contesto.
Ogni segnalazione verrà presa in considerazione.
Grazie per la vostra preziosa cooperazione.
mercoledì 14 gennaio 2009
CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA: LA SOLUZIONE NON VERRA' DALLE ARMI
giovedì 8 gennaio 2009
E IN TRINCEA FIORIVANO I NEOLOGISMI
mercoledì 7 gennaio 2009
UN SOGNO (QUASI) IMPOSSIBILE
Nel 1792 un buon numero di schiavi neri parteciparono ai lavori di edificazione della Casa Bianca, e in tutto ben 12 presidenti degli Stati Uniti furono proprietari di schiavi, 8 di loro mentre erano in carica. Tra meno di 2 settimane, una famiglia di afro-americani prenderà ufficialmente possesso della Casa Bianca. Il padre di Barack Obama era originario del Kenya. E un trisavolo di sua moglie Michelle, la nuova first-lady, come pure ormai molti sanno, era uno schiavo in South Carolina. A volte, ciò che sembra impossibile diviene realtà. Chissà che un altro sogno impossibile possa realizzarsi, un sogno per realizzare il quale sarebbe assolutamente necessario il massimo sforzo di Barack Obama: la pace tra israeliani e palestinesi. Sarà estremamente difficile, per non dire quasi impossibile. Dopo aver assunto il potere, 8 anni fa, George W. Bush disse a un fidato collaboratore: “Non ci sono premi Nobel da vincere nel conflitto israeliano-palestinese”. Bush in Medio Oriente si dedicò così ad altre cause, con i noti risultati. Ma come Obama disse mesi fa in un discorso pronunciato a Washington davanti all’American Israel Public Affairs Committee, il sacro libro ebraico del Talmud contiene un imperativo: “Tikkun olam”, ovvero l’obbligo di riparare i danni del mondo. Può darsi che Barack Obama in 4 o in 8 anni alla Casa Bianca non possa vincere alcun premio Nobel per la pace o riparare alcunchè tra israeliani e palestinesi, ma gli rimane almeno l’obbligo morale di provarci. Il costo di non farlo si paga in un alto tributo di sangue, come quello che scorre a Gaza in questi giorni. La storia dimostra che talvolta si può realizzare l’impossibile: irlandesi e inglesi hanno di fatto risolto un conflitto che durava dai tempi di Oliver Cromwell. E il 20 gennaio il primo presidente afro-americano entrerà alla Casa Bianca, una casa costruita con le mani e la schiena di molti anonimi schiavi neri. (Un ringraziamento personale a Enrico Franceschini)