Don Carlo Gnocchi (1902-1956), beatificato domenica 25 ottobre a Milano, prete che fu cappellano militare alpino nella Julia durante la Seconda Guerra Mondiale ("Non basta benedire chi parte -ebbe a dire al cardinale Schuster- bisogna partire con loro"), e che a seguito della tragica esperienza della guerra si adoperò ad alleviare le piaghe di sofferenza e di miseria create da quest'ultima, era una di quelle persone che stanno dietro, in fondo, e camminano insieme agli ultimi della fila. La sua, pur segnata da molte sofferenze, fu una vita degna di essere raccontata sempre per gli esempi morali e universali che se ne traggono in continuazione. L'ultimo suo gesto d'amore lo fece, una volta morto, donando le cornee a due suoi mutilatini: fu il primo trapianto di organi effettuato in Italia. Una volta scrisse a un suo superiore: "La cosiddetta carriera, Lei sa che io la lascio volentieri agli altri". Seguì invece l'unica carriera che conti davvero.
martedì 27 ottobre 2009
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