La più bella lettera a un giornale nell'anno 2008, quello di Eluana, è una lettera contro l'accanimento terapeutico, proclamata a Salsomaggiore "Lettera dell'Anno per il 2008". E' stata scritta da Maria Giuseppina Turolla, un medico fisiatra di Reggio Emilia, ed è stata pubblicata su Repubblica il 14 ottobre del 2008 con il titolo "Accettare la morte senza inutili crudeltà".
Riporto l’ultima parte del testo: “Occuparsi della morte è molto difficile e il mio pensiero non ha nulla a che vedere con l'eutanasia. Sto parlando di differenziare la vita dalla morte. E di usare ogni strategia terapeutica nel primo caso e amore e pietà nel secondo. Basterebbe, forse, farne una questione di razionalizzazione delle risorse, senza tirare in ballo l'etica e la morale che da molto tempo paralizzano ogni tipo di intervento. Basterebbe riuscire a differenziare le terapie della vita dall'accompagnamento della morte. Quest'ultimo basato non più su inutili e crudeli tentativi di normalizzare i parametri vitali ma sull'attenzione alla soggettività del paziente, alle sue intenzioni e al contenimento del dolore e dell'angoscia".
Riporto l’ultima parte del testo: “Occuparsi della morte è molto difficile e il mio pensiero non ha nulla a che vedere con l'eutanasia. Sto parlando di differenziare la vita dalla morte. E di usare ogni strategia terapeutica nel primo caso e amore e pietà nel secondo. Basterebbe, forse, farne una questione di razionalizzazione delle risorse, senza tirare in ballo l'etica e la morale che da molto tempo paralizzano ogni tipo di intervento. Basterebbe riuscire a differenziare le terapie della vita dall'accompagnamento della morte. Quest'ultimo basato non più su inutili e crudeli tentativi di normalizzare i parametri vitali ma sull'attenzione alla soggettività del paziente, alle sue intenzioni e al contenimento del dolore e dell'angoscia".
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