Nessuno ha il diritto di uccidere, nessuna religione dà al padre il potere di accoltellare una figlia. Ogni religione, anche la più rigida e austera, è comunque una costellazione di valori, è la cornice interiore di una Civiltà, della convivenza pacifica e felice degli uomini. Nella mente di alcuni uomini la religione è soltanto un alibi, il facile lasciapassare per il dominio feroce e arbitrario contro chi è più debole. È il necessario salvacondotto per edificare le mura di una prigione personale. Un piccolo carcere di famiglia in cui sono rinchiusi bambini e donne. La schiavitù, a insegnarcelo è la Storia, non ha nessun bisogno di religioni o leggi. In certe culture questa forma di oppressione, prima di tutto psicologica, coincide con il normale procedere delle cose, e tutto ciò che lo contrasta va aggredito con la rabbia di una lama che penetra nella carne. Nell’Italia del Diritto, una Donna è ancora un cittadino. Non un animale, non un mobile di casa, non un oggetto di proprietà.
domenica 20 settembre 2009
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