Che cosa posso insegnarti io ? Pochissimo, al massimo raccontarti qualcosa che credo possa aiutarti. Tipo: c’è Keith Jarrett al piano, da solo, a Colonia, è una sera del 1975, è il 24 gennaio del 1975. Keith Jarrett sale sul palco, è reduce da due notti insonni, non si regge in piedi. Ha espressamente richiesto un pianoforte che non è arrivato. Quello in dotazione nel teatro gli è parso inadatto, insoddisfacente, l'ha provato, si è alzato e ha annunciato che il concerto è annullato. Poi, all'ultimo, cambia idea. I tecnici del suono decidono solo in extremis di mettere i microfoni per registrare la musica per gli archivi, per dovere di cronaca. Alle prime note qualcuno ride, tanto è fuori registro. Poi è silenzio. Segue un capolavoro dell'improvvisazione. Un amico di Jarrett spiegò così quel che accadde: "Probabilmente suonò in quel modo perché non aveva un buon pianoforte. Dato che non poteva innamorarsene, cercò un altro modo di tirarne fuori il meglio".
Non sai mai quando stai per dare il meglio di te, certo non sarà quando sei preparato per farlo. Né sai quando otterrai da qualcuno o qualcosa il meglio. Certo non sarà qualcuno o qualcosa che ti si presenta alla perfezione, senza un problema. Sarai solo sul palco e non avrai una seconda possibilità. E, il più delle volte, non ne tirerai fuori niente. Una volta, però, tutto potrà risultare indimenticabile.
(Un ringraziamento personale a Gabriele Romagnoli)
1 commento:
ciao cugino... hai postato sul concerto che amo di + in assoluto.
pensa l'ho ascoltato una decina d'anni fa "origliando" dalla mia vicina che teneva lo stereo alto e... fu colpo di fulmine (non per la mia vicina)mi informai e in poche ore il cd suonava per me.
jarrett è forse uno dei maggiori pianisti, purtroppo non sono mai andato a un suo concerto perchè costano troppo. salutami i tuoi
ciao
Posta un commento