"[...] Il massimo della irrazionalità, fino quasi all’autolesionismo, si ha con i minori stranieri e in particolare per quelli nati, cresciuti e istruiti in Italia, che restano stranieri fino ai diciotto anni pur pagando l’Italia per loro la nascita (clinica ostetrica e parto), tutti gli anni dell’istruzione obbligatoria, l’assistenza sanitaria. Si tratta di cifre enormi: si può stimare che solo per istruire, dalla scuola dell’infanzia al termine dell’obbligo scolastico, i minorenni stranieri nati in Italia (519 mila al 2009) il nostro Paese ha speso, spende, e spenderà all’incirca 48 miliardi. Una cifra enorme che a lasciare stranieri questi ragazzi viene parzialmente buttata via insieme con il prezioso capitale umano costituito proprio dai ragazzi per i quali un tale oneroso investimento viene fatto. Dare loro la cittadinanza anche prima del 18° anno di età significa favorire il loro futuro e il futuro dell’intero Paese." (Un ringraziamento personale a Antonio Golini)
domenica 7 marzo 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento