Da quando ho aperto il mio blog personale, a distanza di 11 anni dal mio primo utilizzo di Internet, ho verificato con piacere che la Rete, nella sua pur sempre limitata estensione mondiale e con tutti i comprensibili difetti qualitativi ci cui spesso soffre, permette anche di raggiungere persone lontane con le quali fino a qualche momento prima mai avremmo potuto pensare di condividere qualcosa, e magari di conoscere direttamente le loro idee, il loro modo di sentire le stesse cose.
Ricevo puntualmente accessi da tutta Italia e dall'Estero, e desidero ringraziare di cuore ognuno di voi, anche tu che mi stai leggendo in questo momento, per i commenti e i contributi che ricevo. Adesso sono pienamente convinto che ogni minuto dedicato a custodire ed aggiornare questo blog, come meglio posso e nei miei ritagli di tempo, non è speso invano.
E' domenica e dedico a tutti questa poesia di Nazim Hikhmet. E' un inno alla vita, scritto nel 1948. Di questo grande autore mi colpiscono non soltanto l'estro, l'istinto e l'intuizione artistica, ma il fatto che riesca (non c'è infatti tempo passato per l'animo e il cuore) a scrivere versi meravigliosi in momenti poco felici per il suo animo.
Alla vita (1948)
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro,
E' domenica e dedico a tutti questa poesia di Nazim Hikhmet. E' un inno alla vita, scritto nel 1948. Di questo grande autore mi colpiscono non soltanto l'estro, l'istinto e l'intuizione artistica, ma il fatto che riesca (non c'è infatti tempo passato per l'animo e il cuore) a scrivere versi meravigliosi in momenti poco felici per il suo animo.
Alla vita (1948)
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro,
ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola.
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola.
2 commenti:
Non conoscevo il testo.
Sono io a ringraziarti.
Sul tuo blog per la prima volta.
Dario
ITALY ITALIA
Blog di Satira Politica
http://italyanditalians.blogspot.com/
Sono contenta di ritrovare un'altra Grande poesia di N.Hikmet...mi piace rileggere i testi di questo autore che amo molto...e riflettere con i suoi messaggi...Ma è bello anche quanto è stato scritto prima... Gioia
Posta un commento