giovedì 7 giugno 2018

PAROLE E SILENZIO

Cosa dovrebbe fare veramente chi insegna o sceglie di rappresentare gli altri?  Le parole sono strumenti meravigliosi e orrendi nello stesso tempo. Con esse si possono fare e disfare tante cose: smuovere gli animi, innalzare mura, abbattere montagne, rinchiudere mari, raffreddare fuochi, deviare fiumi, nascondere città, affondare nazioni, costruire e distruggere mondi ed esistenze, generare e soffocare i sogni delle persone. Ma la cosa più difficile da realizzare con le parole è capire quando esse non devono esserci: comprendere quando arriva il momento di restare in silenzio, ascoltare il rumore dei pensieri analfabeti che fanno camminare senza fatica, osservare i colori distesi dalle emozioni, distinguere il battito del cuore agitato dai sentimenti più veri. Chi sta davanti agli altri prima o poi capisce che un uomo disperato e cattivo è un antico bambino che è rimasto indietro.

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