Ecco i paradossi dei Paesi ricchi. L'eflornitina, ovvero la medicina più efficace contro la malattia del sonno, flagello dell'Africa, viene «sfruttata» in Occidente per eliminare i peli superflui. Ed è solo grazie alla pressione di organizzazioni non governative, come Medici Senza Frontiere, se la casa produttrice ha acconsentito a introdurre il farmaco in un mercato molto meno redditizio del campo estetico: quello per la salvezza dei Paesi poveri. Zeno Bisoffi, direttore del Centro per le malattie tropicali dell'ospedale di Negrar, per anni impegnato in progetti sanitari in Burundi, Burkina Faso e Nicaragua, dice: «Il primo dovere è informarsi su questo olocausto evitabile». Non ignorare, cioè, «che l'aspettativa di vita nell'Africa sub-sahariana non supera i 46 anni d'età; che ogni giorno 3mila bambini africani muoiono di malaria; che l'Italia destina meno dell'1 per mille alla cooperazione allo sviluppo», spiega. «Dovremmo chiedere ai nostri governanti perché questi temi non entrano mai in campagna elettorale, visto che spesso si sente dire: meglio aiutare i poveri a casa loro, piuttosto che vederli sbarcare sulle coste italiane». E poi il contributo alle organizzazioni che operano in loco: «Medici senza frontiere, il Cuamm, l'Ummi: sono molte le realtà, sia laiche sia cattoliche, da sostenere con la certezza che le nostre donazioni arrivano a destinazione».
domenica 23 maggio 2010
PROGRESSO ?
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